IL PICCOLO TEATRO VOLA DA SACILE IN FRANCIA PER L’ULTIMO EVENTO DELLA KERMESSE DEDICATA ALLA BELLE ÉPOQUE

sabato 9 febbraio la Compagnia sarà ospite del Comitato per il gemellaggio di La Réole per un evento speciale sulla scia del progetto “A Tavola con…” dedicato alla vita del grande chef Auguste Escoffier 

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Depli A Table a la Belle Epoque (PDF 393 Kb)

Mentre “Scenario” ha aperto in grande stile a Sacile i festeggiamenti per i 50 anni di attività del Piccolo Teatro, la Compagnia si appresta a volare in Francia, dove il prossimo weekend sarà ospite del Comitato per il gemellaggio di La Réole per un evento di cultura teatrale che concluderà la collaborazione avviata per il progetto “Splendori e tramonto della Belle Époque”, realizzato grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli.
Sabato 9 febbraio infatti gli attori del Piccolo Teatro insieme ad alcuni degli attori de I Coragi, storica Compagnia reolese “gemella” sui palcoscenici europei per più di un decennio nella produzione bilingue de “Le baruffe chiozzotte”, saranno protagonisti di una speciale lezione-spettacolo che ripercorrerà “dal vivo” la vita del grande chef Auguste Escoffier, “padre” della moderna cucina francese (e non solo), inventore delle “brigate di cucina” e di molte altre innovazioni che ormai fanno parte dell’arte culinaria al più alto livello.
La lezione sarà curata dalla “maestra di cucina” Émilie Cousin, docente al il Lycée d’Hôtellerie et de Tourisme de Gascogne di Bordeaux-Talence, sulla base di alcuni contenuti già anticipati la scorsa estate per gli eventi del progetto “A Tavola con la Belle Époque”, mentre grazie ad uno speciale allestimento gli attori in costume potranno ricreare l’ambiente dei caffè più alla moda dell’epoca, dialogando con l’illustre ospite detto “il re dei cuochi e cuoco dei re”. Auguste Escoffier (1846-1935) fu infatti tra le figure più emblematiche dell’Europa fin-de-siècle, per la frequentazione di tutto il “bel mondo” di quegli anni – dalle teste coronate alle dive del palcoscenico, come la celebre soprano Nellie Melba o la divina Sarah Bernhardt, con la quale ebbe una lunga e chiacchierata liaison; dalle cucine dei più grandi hotel tra Londra, Parigi e la Costa Azzurra ai tavoli dei politici più in vista – e per le sue iniziative imprenditoriali (non tutte fortunate), che anticiparono gli “imperi” del gusto e del lusso moderni. L’omaggio alla sua figura e a questo periodo ricco di vivacità, scoperte ed ottimismo, si lega però anche a ciò che invece ne causò la tragica fine, ovvero l’immane carneficina della Grande Guerra, con un’intera generazione annientata sui campi di battaglia. Tra le conseguenze sociali, politiche ed economiche del conflitto, non si può infatti dimenticare infatti il legame creatosi anche tra le città gemellate di Sacile e La Réole, considerando le molte famiglie di origine italiana che iniziarono una massiccia emigrazione in Aquitania proprio a seguito della guerra, che aveva lasciato spopolate ed incolte intere aree agricole di questo territorio. Un modo per non dimenticare le proprie radici comuni e riflettere sul passato e sul presente all’interno del comune orizzonte europeo.
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