L’attore Giorgio Bertan con il Trio d’archi Harmoniae (Luisa Bassetto e Francesca Balestri, violini, Valentina Rinaldo, violoncello) e Giampietro Rosato al clavicembalo rendono omaggio al celebre commediografo francese, a 350 anni dalla sua morte. Il punto di vista, originale e prezioso, è quello di Carlo Goldoni, nella commedia intitolata proprio “Il Moliere” (nell’originale, scritto senza accento), rappresentata 1751 e accolta in Francia tra le sue opere più note e applaudite. Il testo, composto nella musicalità dei versi martelliani, racconta le vicende private di Molière
e gli intrighi amorosi nei quali si trova coinvolto, che si intrecciano alle dif coltà per portare sulla scena il suo “Tartufo”. Un’allusione nemmeno troppo velata alla lotta dello stesso Goldoni per la sua “riforma del teatro”, verso un realismo che smascheri le ipocrisie sociali. Le musiche, tratte da composizioni dei Couperin (Louis e François), di Lully, Vivaldi, Rameau preludono, accompagnano, enfatizzano e chiosano il racconto dell’attore.